Mark L. Miller
12 ottobre 2021
“Ri-Generazione Detox in Piana” è stato molto di più di tre giornate di divieto d’utilizzo di telefoni e social media. Il progetto di disintossicazione digitale, con finalità la lotta contro le dipendenze digitali nelle generazioni di oggi e domani, la riappropriazione di spazi naturali periurbani e la programmazione di una società futura necessariamente più digitalizzata ma non succube degli algoritmi, ha visto l’organizzazione di tre campi diurni ricchi di attività dinamiche e laboratori di educazione digitale, un percorso teatrale intergenerazionale in collaborazione con l’APSP “San Giovanni” di Mezzolombardo e l’analisi dello stato dell’arte delle dipendenze digitali nei giovani d’oggi.
Per partecipare ai campi Detox, i candidati hanno compilato un questionario su Google Form in cui venivano fatte domande circa il proprio stato di dipendenza da smartphone e social media. Le risposte sono state elaborate, aggregate con i dati di altri campi Detox svolti nel 2021 e analizzate tramite Microsoft Excel. I risultati dell’analisi sono illustrati qui di seguito e rappresentano informazioni rilevanti per comprendere lo stato e l’evoluzione delle dipendenze digitali nei giovani di oggi e per pianificare percorsi di disintossicazione ed educazione digitale venturi.
RISULTATI DELL’ANALISI
Dipendenza da cellulare e social media
In una scala da 1 a 5, dove “1” è equivalente “per nulla dipendente” e “5” a “molto dipendente”, i giovani intervistati si sentono mediamente dipendenti da telefono e social media, attribuendo un valore pari a 3.1 alla dipendenza da smartphone e 2.8 alla dipendenza da social media.
Utilizzo temporale del cellulare
In media, gli intervistati hanno ricevuto il primo cellulare a 13 anni e 10 mesi e trascorrono circa 3:48 ore della propria giornata con esso. Mediamente, lo ricaricano 1.1 volta al giorno e lo spengono circa 2.4 giorni alla settimana. Difatti, un giovane su tre tocca il proprio cellulare entro i primi cinque minuti dal suo risveglio. I restanti, invece, toccano il proprio telefono entro venti minuti dal risveglio (Tab.1).
Tab.1: utilizzo temporale del cellulare da parte degli intervistati.
Finalità, circostanza e casualità dell’utilizzo del cellulare
Le tre principali finalità del cellulare sono l’utilizzo di app di messaggistica istantanea, di social media e la riproduzione di musica, rispettivamente con il 25.0 %, 21.4 % e 17.9 % delle risposte. La navigazione in internet e lo scatto di fotografie, invece, sono state selezionate da circa il 10 % delle risposte. L’utilizzo di app per lavorare o studiare è stato invece selezionato da meno del 4 % delle risposte (Fig.1).
Rispetto alla circostanza d’utilizzo del telefono, più della metà degli intervistati (57.1 %) ha dichiarato di utilizzare il proprio smartphone in bagno e appena prima del riposo notturno. Inoltre, più di un terzo degli intervistati (35.7 %) lo utilizza durante i pasti e quasi il 30 % lo utilizza quando esce con amici (Fig.2).
In merito all’utilizzo casuale del cellulare, più di un terzo (35.3 %) degli intervistati ha dichiarato di prendere in mano il proprio smartphone quando si trova intorno ad estranei e circa il 30 % quando è in metropolitana o in autobus. In più, il 23.5 % lo prende in mano quando altri fanno e poco più del 10 % quando è passata mezz’ora dall’ultimo utilizzo. Circa il 30 % degli intervistati non effettua alcuno dei precedenti utilizzi casuali (Fig.3).
Fig.1: principali finalità di utilizzo del cellulare secondo gli intervistati.
Fig.2: principali circostanze di utilizzo del cellulare secondo gli intervistati.
Fig.3: principali momenti di utilizzo casuale del cellulare secondo gli intervistati.
Effetti del cellulare
Per quanto riguarda gli effetti psicoemotivi del cellulare, più del 60 % degli intervistati ha dichiarato di agitarsi quando esce di casa senza cellulare o con il cellulare quasi scarico. Aspettare a lungo la risposta di una chat agita il 27.3 % degli intervistati mentre quasi un giovane su dieci si agita se non ha risposto immediatamente a una chat. Per quasi il 30 % degli intervistati le precedenti condizioni non sono fonte di nervosismo (Tab.2).
A più della metà degli intervistati è capitato di perdere la cognizione del tempo perché occupato sul cellulare. A quasi il 20 % di essi è capitato di perdere il filo della conversazione per colpa di una notifica o di commettere un grave errore per essere stata/o distratta/o dal telefono. Quasi il 40 % degli intervistati non è mai stato in una delle precedenti condizioni (Tab.2).
In merito al disturbo alla concentrazione durante lo studio o il lavoro, tutti i partecipanti hanno indicato i messaggi e le chat quali maggiori fonti di distrazione e il 42.9 % le notifiche da social media (Tab.2).
Tab.2: effetti psicoemotivi e attitudinali del cellulare e cause di distrazione da cellulare secondo gli intervistati.
Utilizzo dei social media
I tre social media più utilizzati dai giovani intervistati sono Instagram, Facebook e WhatsApp (rispettivamente 33.3 %, 25.0 % e 16.7 %). YouTube ha ricevuto quasi il 10 % delle risposte mentre i restanti (Tik Tok, LinkedIn, Twitter e Telegram) poco più del 4 % (Fig. 4). Sui propri social media più utilizzati, gli intervistati hanno una media di 439 amici o follower.
Fig.4: social media più utilizzati da parte degli intervistati.
Sensazioni quando si è online e offline
Quasi il 30 % dei giovani intervistati ha dichiarato di sentirsi libero da alcuni problemi della vita reale quando si trova online sui social media. Circa il 15 % ha dichiarato di controllare l’incremento di “likes” del proprio ultimo post, di rattristarsi se il numero dei followers diminuisce e di stressarsi a leggere i post o guardare le fotografie dei propri amici. Più del 70 % degli intervistati non è affetto da alcuna delle precedenti sensazioni (Tab.3).
Quasi il 30 % dei giovani intervistati ha dichiarato di sentire il bisogno di esaminare il profilo online di una persona dopo averla conosciuta nella vita reale. Circa il 15 % ha dichiarato di preferir esaminare il profilo social di una persona prima di conoscerla nella vita reale e di pensare spesso alla propria vita online. Più del 40 % degli intervistati non è affetto da alcuna delle precedenti sensazioni (Tab.3).
Tab.3: sensazioni degli intervistati quando sono sui social media e quando sono offline.